Watcher (2022)

Un thriller che rivisita bene i classici del passato

L’ombra di Hitchcock imperversa in questo bel thriller di Chloe Okuno, giovane regista al debutto, che riporta ai grandi classici claustrofobici del maestro britannico.

Anche qui infatti c’è una finestra ansiolitica, dalla quale un’ombra subdola spia vita e gesta di Julie, l’ottima Maika Monroe, in trasferta nella pericolosa Bucarest flagellata da omicidi seriali, per seguire l’attività lavorativa di suo marito.

La durata della pellicola permette all’opera di filare via velocemente senza troppi diversivi, immettendo sin dallo start quel clima dark che la farà da padrone e porterà la bionda eroina a difendersi da sola, visto l’alone ipocondriaco e la nomina da donna eccessivamente insicura che consorte e soci le appiccicheranno addosso.

Un film dunque che parla della solitudine femminile nei confronti dello stalking, il più delle volte sottovalutato da inquirenti e soprattutto familiari, senza però cadere nel patetico, ma contrastandolo invece con una trama semplice e lineare – visto anche il budget ridotto – che resterà tale in tutti i 95 minuti di proiezione, grazie anche ad una colonna sonora invasiva e parallela alle paure di Julie!

Il senso di emarginazione in una terra nuova e la continua inquietudine di chi si sente in costante pericolo sono i due paradigmi di quest’opera, sensazioni che faranno entrambe il paio con la progressiva angoscia di sentirsi osservata dentro le proprie mura e minacciata all’esterno!

Speciale nota di merito per Burn Gorman, le cui gestualità restano in bilico fra quelle glaciali e seriali degli overkiller e quelle tenere di figli isolati che accudiscono i genitori, una postura che rimanda immediatamente alla terrificante ambiguità del John du Pont di Steve Carrell!

Il clima di diffidenza poi crea quella conditio sine qua non affinché Julie combatta la reticenza di un animo confuso se lottare per la propria salvaguardia o rassegnarsi all’idea di un semplice incubo dovuto ad immaginazione!

Una bella fotografia fredda e ombrosa inquadra le atmosfere di una Bucarest sì bella ed inizialmente accogliente, ma infine distaccata e impassibile nei confronti della nuova arrivata, che dovrà scovare la tenacie determinazione interiore per trovare conforto e appoggi e procacciarsi sodali in autonomia e fuori casa!

Il mistero viaggia parallelo a dialoghi visivi e parlati importanti e mai banali, e la sottile border line fra pericolo e paranoia naviga spedita nella mente dello spettatore, in attesa così che un gran finale gli risolva l’enigma!

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