Scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, si fa strada nelle sale cinematografiche internazionali ”Nuovo cinema Paradiso”, un vero e proprio capolavoro, degno dei premi vinti. Infatti, la pellicola si aggiudicò il Grand Prix speciale della Giuria  al Festival di Cannes del 1989 e l’Oscar per il miglior film straniero.

Dal connubio con Ennio Morricone, noto direttore d’orchestra e compositore italiano e con la partecipazione nel ”Tema d’amore” di Andrea Morricone, la pellicola fa sorridere lo spettatore per il piccolo Salvatore, magistralmente interpretato da Marco Leonardi, o l’enigmatico Alfredo.

Salvatore Di Vita, regista affermato a Roma, torna dopo 40 anni nel natio paese siciliano per i funerali del proiezionista Alfredo che gli insegnò ad amare il cinema. Il ricordo del passato lo aiuta a ridefinire il presente. Comincia così la storia, ripercorrendo l’infanzia di Salvatore, detto Totò, che si imbatte per caso in Alfredo e affascinato dal suo lavoro di proiezionista, tenta di assistere di nascosto alle proiezioni private per il prete(che censura tutte le scene di baci), rubando qualche spezzone.

Alfredo è un uomo illetterato, ma di buon cuore e Totò inizia a frequentarlo assiduamente, nonostante il volere contrario della madre. Totò riesce, in occasione dell’esame di terza elementare, a conquistare la fiducia del proiezionista, aiutandolo a superare magistralmente la prova scritta. Da questo momento in poi, nasce una collaborazione fra i due, anche in seguito al tragico incidente in cui Alfredo perde la vista.

E’ un’elegia sulla morte del cinema in sala, nelle cadenze di un melodramma popolare, ma rivisitato con l’ottica scaltra di un cineasta di talento, europeo e, insieme, profondamente siciliano. G. Tornatore fa un cinema della ridondanza, ma anche di una forza generosa di cui l’anemico cinema italiano degli anni ’80 aveva bisogno.

L’edizione premiata è frutto del radicale taglio eseguito dal regista con il produttore Franco Cristaldi (fu tolto un blocco di 25 minuti, eliminando il personaggio di B. Fossey), dopo le prime presentazioni nelle sale. Distribuito all’estero come Cinema Paradiso.