Alice in wonderland (2010)

Un’originalissima pellicola diretta dal genio Tim Burton. Il film è del 2010 e narra gli eventi di Alice, seguenti ai due romanzi di Lewis Carroll: ”Alice nel paese delle meraviglie” e ”Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò” , infatti la ritroviamo cresciuta, all’età di diciannove anni.

Burton non si smentisce mai, lo stile ”dark” non abbandona mai i suoi film, così come i due attori che ormai collaborano con lui da tempo: Helena Bonham Carter e Johnny Deep, incredibili nelle parti del cappellaio matto e regina di cuori, versioni diverse da quelle che conosciamo.

Qui, i personaggi sono in versione ”decadente”’, hanno perso la loro vitalità, i colori, l’allegria che gli caratterizzava nei romanzi della Carroll, a causa della regina di cuori che al contrario è rimasta la stessa tiranna crudele, spaventata dalle azioni di alice.

Tuttavia, a prescindere dalla trama, i personaggio di Burton ricordano quelli delle altre pellicole: pallidi, macabri, svitati e prettamente monocromatici, ma ricchi di un fascino che solo un grande regista può conferire. La stessa Alice, ricordata come innocente ragazzina vivace e curiosa, è trasformata in guerriera con tanto di armatura luccicante.

Alice , ormai diciannovenne, non ricorda più nulla delle sue avventure nel Paese delle Meraviglie, ma fa ancora i sogni delle esperienze di 13 anni fa. In seguito alla morte del suo tanto amato padre, Alice partecipa ad una festa, salvo poi scoprire che si tratta in verità di una segreta proposta di matrimonio avanzatale da un lord inglese, Hamish Ascot.

Interdetta innanzi alle centinaia di persone che la stanno fissando, decide di inseguire nel bosco un curioso coniglio che aveva già visto in precedenza: il Bianconiglio .Dopo una breve corsa la ragazza vede il roditore gettarsi in un grande buco nel terreno ai piedi di un piccolo arbusto. Curiosa, si sporge per capire dove questa buca porti, ma nel farlo perde l’equilibrio e vi cade dentro.

Dopo una la lunga caduta, Alice si trova in un’ampia stanza,beve la fialetta con sopra scritto “Bevimi” che la fa rimpicciolire, così da consentirle di passare attraverso una piccola porta, anche se, come capita nel classico, deve prima ritornare grande grazie ad un pezzo di torta “Mangiami”, in modo da prendere la chiave lasciata sul tavolino.

Dalla stanza può sentire le voci del Dodo, del Ghiro e del Bianconiglio. Uscita dalla minuscola porta si ritrova in un giardino, dove ci sono il Bianconiglio, il ghiro, il Dodo, Pancopinco e Pincopanco che parlano di lei come di una salvatrice, chiamando il paese delle Meraviglie “Sottomondo”. Alcuni di questi appaiono però dubbiosi e non vedono in lei la vera “Alice”.

Turbati dal dubbio, il gruppo si reca dall’Oraculum (Brucaliffo), che dice alla piccola compagnia di eroi che il destino di Alice è quello di uccidere il Ciciarampa, nel Giorno gioiglorioso, un mostro sanguinario al servizio della Regina di Cuori o Regina Rossa, ma dice anche che la ragazza “prelevata” dal Bianconiglio non assomiglia quasi affatto alla vera “Alice”.

Di tutto ciò la ragazza capisce sempre meno, ma ad un tratto vengono aggrediti dal Grafobrancio, trattenuto da dellecarte di cuori capeggiate dal malvagio Fante di Cuori. Alice rimane paralizzata davanti alla besta, nel mentre il Ghiro distrae il Grafobrancio cavandogli l’occhio e Alice riesce a fuggire.

Nel frattempo, nel suo castello, la perfida Regina Rossa accusa uno dei suoi schiavi di aver rubato tre crostate, gli fa tagliare la testa e dice che i suoi figli diventeranno cibo per lei. Il Fante di Cuori entra nella stanza e le dà l’Oraculum. La Regina Rossa, infuriata, incarica il suo fido servitore di trovare Alice. Scoprirà solo in seguito la missione per la quale è tornata nel paese delle meraviglie, dopo varie peripezie e pericoli…

Davvero ben riuscito, Burton disegna un altro mondo fantastico e gotico, mescolando momenti tipici di un action movie,  con momenti allegri e strambi, tipici della serie di Alice: il bruco che fuma, lo stregatto (più minaccioso a dir la verità in questa pellicola), i gemelli Pancopinco e Pincopanco, il cappellaio matto (nella brillante interpretazione di Deep), ecc.

Impossibile non soffermarsi su Johnny Deep, che anche questa volta ci regala un personaggio fuori dal comune, che anche nelle situazioni più tragiche, non può che strappare un sorriso. Credo che ormai sia una sua caratteristica quella di personalizzare i suoi ruoli cinematografici, tanto che si riconoscerebbe anche con un trucco pesante.

Per questi motivi, ”Alice in wonderlan” lo si può definire un successo, per tutta la famiglia, al di là delle scene che apparentemente possono inquietare i più piccoli.

 

Il trailer

Scrivi un commento

Powered by WordPress | Web Concept by: Webplease